Acciaio inossidabile: la domanda è più forte dell’offerta | Ferrutensil

2022-07-01 19:46:26 By : Mr. Jason Dong

Insieme al rally delle materie prime e dell’energia è la grande sfida del comparto nazionale ed europeo, se ne è parlato nel webinar di Siderweb – La community dell’acciaio.

Il mercato nazionale ed europeo dell’acciaio inossidabile sta attraversando una fase straordinaria: i prezzi sono ai massimi storici, la domanda continua a superare l’offerta, che è rimasta stabile se non addirittura in contrazione per via della pandemia, e le materie prime sono entrate in una fase di stabilizzazione su quotazioni molto elevate rispetto alle serie storiche. Di questo si è parlato nel webinar di siderweb, dal titolo “Inox: domanda forte, prezzi record”.    Tutte le materie prime base per la produzione di acciaio inox hanno visto nel 2021 una impennata repentina dei prezzi: rottame, nichel, cromo, silicio e molibdeno. Una tendenza che ha avuto un effetto sulle quotazioni dei prodotti finiti, aumentati in modo ancora maggiore, in un «eccesso straordinario di domanda, con una base di “ipercomprato” estrema, che non ha precedenti storici» ha spiegato Achille Fornasini, Partner & Chief Analyst di siderweb. Il mercato è in una fase di «tensione elevatissima, destinata a persistere».

«In questo momento la domanda è “drogata” da una congiuntura eccezionale e la paura di non trovare materiale inflaziona la richiesta, che non è dettata da un consumo reale, quanto da un riposizionamento di magazzino. Così il delivery time si sta allungando ancora in Europa» ha detto Eugenio Marzorati, amministratore delegato di Cogne Acciai Speciali. Il produttore di lunghi in acciaio inox è stato tra i primi a introdurre lo scorso ottobre l’extra energia, una maggiorazione variabile del prezzo finale sulla base dell’andamento del costo dell’energia: «Per noi è stata una necessità, che non ribalta completamente il costo sui clienti, ma solo una sua parte. Il mercato ha recepito questa misura, perché è un tema comune europeo». Per il 2022, ha detto Alessandro Bettuzzi, amministratore delegato di OIKI e coordinatore dei centri servizio inox di Assofermet, «registriamo una domanda tutto sommato abbastanza buona, pur in assenza dell’automotive, ancora in balìa della carenza di microchip; un settore che è molto importante per il nostro Paese e per cui è difficile ipotizzare i tempi di ripartenza». Nella distribuzione, ha chiarito, «rimangono tensioni sui prezzi. Vediamo riverberarsi in questo anello della filiera tutta la problematica a monte: oggi rischiamo di trovare, a parità di prodotto, un differenziale anche di 400 euro la tonnellata. C’è confusione, ma le marginalità si stanno normalizzando».

Un mercato che si aprirà, visti alcuni aggiornamenti delle normative, è quello dell’acqua potabile. La pubblicazione della direttiva UE 2020/2184 (DWD, drinking water directive), ha spiegato Paolo Viganò, direttore gestionale del Centro Inox, aumenterà l’utilizzo dell’inox in questo comparto da qui al 2025. «I consumi di inox a oggi – ha detto – non rispettano le reali potenzialità di impiego. Inoltre, l’attuale rete di distribuzione italiana è in condizioni critiche. Il momento è opportuno per attivarsi e agire, per spingere l’uso di questo materiale nel settore grazie anche ai fondi messi a disposizione dal Pnrr. È un’opportunità unica per il mercato dell’inox».

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